martedì 27 marzo 2018

Prosciutto finto e cibo fake



Anche se c'è qualcosa di buono nella cucina tedesca, c'è molta più varietà e più sapori nei prodotti del mediterraneo; inoltre qui la cucina mediterranea ha un tocco di esotico ed è molto attraente.

I tedeschi lo sanno e cercano di guadagnare per se stessi con cose che non gli appartengono. Così nei supermercati si trovano cloni di prodotti tipici stranieri, ma fatti in Germania come il prosciutto cotto italiano con tanto di bandiera italiana e foto di paesaggi italiani o chorizo spagnolo...se non fosse per la scritta in piccolo "Hergestellt in Deutschland", prodotto in Germania ovvero fake.

mercoledì 21 marzo 2018

Kevin e Jacqueline


I tedeschi sono ossessionati dai nomi: la quantità di nomi che si trovano in Germania è incredibile, tranne che i nomi più classici è raro trovare molte persone con lo stesso nome. E con la globalizzazione hanno perso il controllo: scelgono nomi stranieri, adattano parole straniere e a volte sembra che uniscano lettere scelte a caso per ottenere un nome nuovo, originale e "bello".

Però c'è di più. Per i tedeschi ci sono nomi che condannano i bambini ad essere discriminati. Kevin e Jacqueline sono i più rappresentativi, ma anche Justin e Marvin per i bambini e Chantal e Mandy per le bambine finiscono per essere una condanna per i piccoli.

Può sembrare che stia esagerando, ma è la verità. C'è anche una ricerca della Università di Oldenburg que lo conferma: le maestre e i professori discriminano i bambini con questi nomi, li giudicano meno capaci e più problematici e i bambini con questi nomi che arrivano all'università e la concludono sono l'eccezione.

Uno dei primi consigli degli amici tedeschi dopo aver saputo che qualcuno è in attesa di un figlio è infatti proprio quello di evitare questi nomi.

Questa assurdità si riassume in uno dei commenti più famosi apparso nella ricerca di cui sopra:

"Kevin non è un nome, è una diagnosi"

C'è anche l'altra faccia della medaglia ovvero che ci sono nomi che facilitano la vita ai bambini: Alexander, Maximilian o Simon e alle bambine: Charlotte, Sophie e Nele.

Non lo so, mi sembra così assurdo che una nazione intera possa discriminare a bambini e adulti solo per il nome, però ora lo sapete, attenzione con i nomi.
OldenburgOldenburg
Oldenburg
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giovedì 1 marzo 2018

Una settimana sotto zero





Potrebbe essere peggio, ad Amburgo la gente racconta di quando le temperature scendono sotto ai -20 gradi e si fa festa sopra al ghiaccio del lago, però fa freddo lo stesso quando per una settimana intera le temperature rimangono tra i -12 e i -5 gradi.

Nonostante il freddo Amburgo è bellissima: laghi, canali e il fiume congelano e la neve rimane li ricopre, e all'improvviso la città sembra un tranquillo paesino tra le montagne o un paesaggio del Mar glaciale Artico.